La perfetta aderenza al trattamento farmacologico prescritto è un fattore che può influenzare in modo decisivo la prognosi dei pazienti, determinando il loro stato di salute e il rischio di ospedalizzazione.
Che i farmaci funzionino solo se vengono assunti correttamente può sembrare una banalità ma purtroppo non lo è. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) l’aderenza alle terapie croniche nei Paesi sviluppati non supera il 50%.
Le definizioni
Per aderenza terapeutica si intende la corrispondenza tra le raccomandazioni del medico in termini di dosi, frequenza e durata dell’assunzione di un farmaco rispetto ai concreti comportamenti del paziente.
L’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) definisce bassa aderenza al trattamento una copertura terapeutica inferiore al 40%, mentre l’aderenza è alta quando supera l’80%.
I dati
Secondo il rapporto su “L’uso dei farmaci in Italia” (dati 2020) dell’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali (OSMED), solo il 52,5% dei pazienti mostra alta aderenza al trattamento antipertensivo, mentre oltre il 70% sospende il trattamento nei primi 6 mesi.
Ancora peggiori i riscontri relativi ad altri farmaci: gli ipolipemizzanti sono fermi al 41,9%, gli antidepressivi al 37,2%, gli antidiabetici al 28,9%, fino al record negativo del 23,2% per i broncodilatatori e gli altri medicinali per l’asma. La categoria terapeutica in cui si riscontra la migliore aderenza è quella dei farmaci per l’osteoporosi con circa due pazienti su tre (67,7%) che rispettano le prescrizioni dello specialista.
La stima complessiva è che in Italia solo la metà dei quasi 8 milioni di pazienti con malattie croniche assume i farmaci in modo corretto.
Gli effetti
Secondo l’AIFA, la scarsa aderenza a quanto prescritto dal medico è la principale causa di mancata efficacia delle terapie farmacologiche ed è direttamente proporzionale all’aumento di ricoveri ospedalieri, morbilità e mortalità, rappresentando un danno sia per i pazienti che per il sistema sanitario e per la collettività.
Si stima che in Europa questo problema provochi ogni anno 194.500 decessi e 125 miliardi di euro di costi per maggiore ospedalizzazione.
Il ruolo dei Professionisti della Salute
Secondo i dati del Centro Studi di Senior Italia FederAnziani, ben il 43,7% degli over 60 dichiara di non assumere con regolarità i farmaci prescritti, nonostante oltre la metà venga visitato dal medico di medicina generale (MMG) almeno una volta al mese, e l’81,3% verifichi con il proprio medico le terapie prescritte dallo specialista.
È un problema molto serio che coinvolge tutti gli operatori del settore.
Per la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI): “la promozione dell’aderenza alla terapia è un impegno che coinvolge in pima persona il farmacista di comunità che partecipa al processo di cura a fianco del medico e degli altri professionisti sanitari sul territorio”.
Per la Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche (FNOPI): “il compito dell’infermiere è di essere accanto al paziente e guidarlo, sostenerlo e consigliarlo nella sua terapia perché l’aderenza a questa sia assoluta”.
Senza dimenticare il ruolo decisivo di medici di medicina generale e specialisti che devono ricevere adeguata formazione e gli strumenti tecnologici che li possano supportare nel monitoraggio dell’aderenza alle terapie, in primis l’utilizzo della Telemedicina con tutti i suoi vantaggi e degli strumenti digitali nella comunicazione medico-paziente.
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